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E’ ormai ufficiale.
In Regione Lombardia sono stati pubblicati i documenti allegati al piano socio sanitari lombardo PSSL 2024-2028, andato in discussione e approvato il 25 giugno scorso in Consiglio Regionale.
Nella votazione sono stati approvati ben due ODG (Ordini del Giorno) collegati al PDA 10 “Piano Sociosanitario integrato lombardo 2024-2028” che riguardano il coinvolgimento dell’ottico e optometrista come figura professionale all’interno dei centri ottici che può contribuire alla riduzione dei tempi di attesa per le prestazioni in campo oculistico.

«E’ sicuramente un altro passo molto importante per la nostra categoria giunto dopo oltre 10 anni di grande lavoro da parte di Renzo Zannardi, past-president di Federottica Lombardia, che ho sempre affiancato in questi anni» sottolinea il Presidente Federottica Lombardia, Gabriella Pagani.
«Insieme oggi raccogliamo i frutti di decine di incontri in Regione, continue relazioni con tutte le parti politiche per ottenere un’ approvazione il più larga possibile, incontri pubblici pre-elettorali e convegni in Regione Lombardia.»

Già nel 2014 il Report del CREMS individuava la possibilità, tramite l’utilizzo delle prestazioni professionali dell’ottico e optometrista, di una riduzione delle lista d’attesa in campo oftalmologico e anche un guadagno in termini economici nella gestione delle cronicità.
Certamente la pandemia da Covid ha influito considerevolmente: da un lato le persone, essendo costrette a casa dall’emergenza sanitaria, hanno dovuto rimandare a tempi migliori le visite oftalmiche (e spesso anche le cure), dall’altro hanno vissuto situazioni di maggiore stress per i propri occhi, trascorrendo molto più tempo davanti a PC e dispositivi elettronici e di conseguenza i bisogni visivi dei cittadini sono aumentati.
«Nel 2021 siamo riusciti a far inserire la figura dell’ottico nella Riforma Sanitaria lombarda, tassello decisivo per poter essere operativi. Oggi nell’ODG 642 i centri ottici sono considerati al pari delle farmacie di servizio, essendo ugualmente diffusi sul territorio, venendo coinvolti con le proprie prestazioni tecniche a favore di una decongestione dei presidi ospedalieri (esame della vista, attività di prevenzione oftalmica, teleoptometry). Nell’ODG 555 si auspica la possibilità di convenzioni, anche sperimentali, con gli ottici e optometristi, in presenza di tempi di attesa particolarmente critici e impattanti sulle condizioni di salute dei cittadini, per aumentare la capacità di erogazione delle prestazioni tecniche oftalmiche.»

Ottenuto questo ottimo risultato il passo successivo sarà rendere operativo il coinvolgimento dell’ottico e optometrista in progetti sperimentali a supporto del Ssr.
«Siamo veramente molto soddisfatti dei risultati ottenuti e ringraziamo le varie parti politiche lombarde che ci hanno sempre sostenuto riconoscendo il bisogno del cittadino ad accedere a servizi visivi più rapidi, a diagnosi e cura più tempestive così da ridurre le cronicità.» continua il Presidente Federottica Lombardia «questi due atti ufficiali sono il riconoscimento professionale più elevato mai ricevuto dalla categoria da parte delle Istituzioni italiane. Questo non è avvenuto in Lombardia per caso, infatti tutto iniziò proprio a Milano nel 1946 con la nascita di Acofis, seguì la prima scuola regionale triennale di optometria (ISSO gestito per oltre 30 anni da Acofis), sfociata poi nel primo corso di laurea in ottica e optometria all’università di Milano Bicocca.»
Gabriella Pagani conclude il suo intervento con un augurio, quale quello di poter essere, come categoria, maggiormente utile al Servizio Sanitario Regionale analogamente a come il singolo centro ottico è punto di riferimento del cittadino ed al suo servizio.

 

8 luglio 2024

 

Gabriella Pagani
Presidente Federottica Lombardia

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